In questo video girato nel 2005, che ho ritrovato per caso e di cui non ricordavo assolutamente l'esistenza, canto "Il Fantasma di un Rimpianto", una canzone che avevo scritto qualche anno prima.
IL FANTASMA DI UN RIMPIANTO
testo e musica di Roberto Di Patrizi
C'è lei che costantemente
prende a calci la mia mente
ed io non le dico niente
perché lei soffre veramente
e riduce i suoi pensieri
in coriandoli leggeri
è sempre lei che prudentemente
dice "certo che ti adoro
ma non sei più il mio futuro"
ed io vorrei
dirle che si sbaglia e che mi meraviglia
non si accorga che la porto tra le ciglia
dice "basta, non parliamo più" e si spoglia
chi sono io per te, amore mio
il fantasma di un rimpianto
le catene a un cuore infranto
sì lo so che ho sbagliato anch'io
dando corpo al tuo sospetto
rinnegando un sentimento
che da sé
bastava a far spiegare quelle vele al cielo
riscaldando ogni mio triste pensiero
se lasciando il porto mi sentivo solo
sai che io resto se lo vuoi
ma tu ci devi credere d'istinto
solo guardando gli occhi miei
saprai che è solo te che voglio al mondo
saprai se è solo me che tu vuoi al mondo
saprò se è solo me che tu vuoi al mondo
vorrei cancellare tutto
quel che ho fatto di sbagliato
far sparire il mio passato
sì lo so che me l'avevi detto
non potresti perdonare
io non merito il tuo amore
ma vorrei
che vedessi nel mio cuore quanto sole
che a scaldarci basterebbero due ore
e che fosse il tuo rifugio quando piove
sai che io resto se lo vuoi...
Ho prodotto il seguente videoclip nel 2003. Quel giorno non dovevo andare a lavoro e non avevo preso nessun tipo di impegno. Sarei stato solo per tutto il tempo e non avevo voglia di uscire. Così spolverai la telecamerina e iniziai a riprendermi cantando una mia canzone. Non avevo nemmeno il cavalletto, per cui la appoggiavo ai vari mobili. Dopo una trentina di playback caricai i video sul pc per occuparmi del montaggio. Il pezzo lo avevo già registrato (in casa) col mio computer, qualche settimana prima. Quando finii il montaggio, era diventata sera. Ricordo di essermi divertito molto.
SE FOSSI PIÙ SPONTANEO
testo e musica di Roberto Di Patrizi
Che ore sono
se fossi più spontaneo la chiamerei
per dirle quanto è bella e che la prenderei
sul tavolo o sul divano
tirandole i capelli la stringerei
e poi le parlerei delle mie crisi di rimpianto
di quel che non sarò mai
fuggiamo
da questa solitudine
è umano
servirsi di abitudini
per limitare gli imprevisti
però con te
potrei lasciarmi andare
se c'è l'inverno e la realtà
so che ci sei tu e la tua lealtà
che sa riempirmi
che sa svuotarmi
se c'è la fretta dell'età
c'è il desiderio di umiltà
che può scaldarmi
e ritrovarmi
tu fra i miei trofei
uh cosa pagherei
poi mi pentirei
e solo tornerei
al paradossale piacere del farsi del male
mi abbandonerei
che ore sono
se fossi più spontaneo
la chiamerei...