LA VITA È BELLA
Commerciante, lo sono stato anch'io, per un po' di anni. Avevo rilevato un video-noleggio in Via dei Monti di Primavalle 203, quando circolavano ancora le Lire. All'inizio gli affari andavano bene. Anzi, molto bene. Bella macchina, bella moto, ecc. Fui uno dei primi, a Roma, ad installare il distributore automatico di videocassette, il primo in assoluto nel mio quartiere. Ma quando hai un negozio non stacchi mai la spina. Lavori 24 ore al giorno. Anche la notte che, si sa, porta consiglio. Stai sempre sul pezzo, sempre lì a pensare a come incrementare i guadagni, cercando di inventare qualche iniziativa commerciale che funzioni. Di giorno ti accovacci in quel guscio che è il tuo negozio, mentre la vita scorre, là fuori. Oltre l'entrata c'è la luce del sole, dentro quella dei neon. E tu pensi solo a guadagnare soldi che non avrai il tempo di spendere.
– La mia idea di vita è la sobrietà. Concetto ben diverso da austerità, termine che avete prostituito in Europa, tagliando tutto e lasciando la gente senza lavoro. Io consumo il necessario ma non accetto lo spreco. Perché quando compro qualcosa non la compro con i soldi, ma con il tempo della mia vita che è servito per guadagnarli. E il tempo della vita è un bene nei confronti del quale bisogna essere avari. Bisogna conservarlo per le cose che ci piacciono e ci motivano. Questo tempo per se stessi io lo chiamo libertà. E se vuoi essere libero devi essere sobrio nei consumi. L'alternativa è farti schiavizzare dal lavoro per permetterti consumi cospicui, che però ti tolgono il tempo di vivere. –
"Un bel dì" iniziano i lavori per il prolungamento della linea A della metropolitana. Chiudono completamente la strada in cui hai la videoteca e, dove c'era la luce del sole e la vita che scorreva, adesso c'è un enorme cantiere, una voragine nell'asfalto, e il tuo negozietto del caxo sta proprio sull'orlo di quel precipizio.
Resisti per poco più di due anni. Poi chiudi per sempre perché non ce la fai più a pagare l'affitto che nel frattempo è triplicato dopo il rinnovo del contratto. La proprietaria delle mura, ingorda e stupida, non vuole sentire ragioni e ti dà lo sfratto.
Impara l'arte e mettila da parte, diceva il nonno di qualcuno. Così imbracci la tua chitarra e vai a suonare in Via della Maddalena, che è in pieno centro, con la custodia aperta davanti ai piedi per le offerte. Hai due figlie piccole, non c'è tempo per piangersi addosso. E poi è divertente! Veramente divertente. Si guadagna sufficientemente, non hai orari fissi e, quando canti, strilli come un forsennato. Ti sfoghi. Vomiti addosso ai passanti tutta la tua rabbia e il tuo dolore. E fai pace col mondo. La vita è bella e piena di imprevisti che possono rivelarsi opportunità. Finché sei giovane.
Intervista a Massimo Troisi:
– La povertà ti fa paura?
– Mi darebbe fastidio.
– Perché?
– Perché m’ha dato fastidio. E allora è inutile imbrogliare i poveri e dire noi, qua, i soldi non sono… bisogna dire che i soldi fanno sta’ comodi, si sta bene, si sta tranquilli.
– Come si fa a non montarsi la testa nel mondo dello spettacolo?
– Si nasce così, il successo è solo un amplificatore per cui uno che era imbecille diventa imbecillissimo, uno che era umano diventa umanissimo. Insomma, ecco, viene fuori quello che eri prima. Io non ci credo a 'sta cosa che il successo, i soldi, ti cambiano. Anzi! Sono proprio la lente di ingrandimento per vedere come eri prima!
Fu un periodo inaspettatamente felice quello in cui feci il cantante di strada... Un attimo prima avevo un’attività commerciale bene avviata, una casa comunale ristrutturata con gusto e una famiglia che amavo. Un attimo dopo ero col culo per terra. Interpretare le mie emozioni, intonandole per "regalarle" a perfetti sconosciuti, fu un’esperienza travolgente. Mi permise di guardarmi dentro. E di volermi bene. Poi osservai meglio chi mi stava accanto e quella che credevo fosse la mia stella cadente si rivelò un dannatissimo buco nero perché, nel vederla, avevo desiderato la persona sbagliata.
E ancora non sapevo quanto...