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CIÒ CHE CI QUALIFICA

– Rachel, tutto... tutto questo non... non c'entra con... me! Io dentro ho qualcosa... qualcosa di più.
– Bruce... sì, forse dentro di te sei rimasto lo stesso ragazzo di una volta, ma non è tanto chi sei, quanto... quello che fai che ti qualifica.


Tratto dal film Batman Begins di Christopher Nolan


È davvero quello che facciamo che ci qualifica? Io ho fatto il liceo scientifico per imposizione dei miei genitori. Ho studiato sax per 4 anni, altrettanti la chitarra e ho imparato a cantare. Ho frequentato un corso professionale per fumettisti e mi sono iscritto alla SIAE in qualità di autore e compositore, dopo aver superato un paio di esami abbastanza semplici. Ho scritto e composto canzoni d'amore. Ho dissodato a colpi di zappa un terreno di 5 mila metri quadri appartenente a Carmelo, il titolare della palestra in cui andavo, per pagarmi la retta (metti la cera, togli la cera). Ho fatto il manovale per una ditta di ristrutturazioni, mi sono occupato della consegna a domicilio delle schede elettorali e ho strappato i biglietti all'entrata di un cinema, di sera, mentre di mattina mi occupavo delle pulizie della sua sala. Ho fatto lo scaricatore ai mercati generali, il babysitter in cambio di lezioni di sassofono e il tecnico delle scene per uno spettacolo itinerante. Durante il servizio di leva ho fatto l'autista per un generale dell'esercito e poi il passacarte al Ministero della Difesa. Non ho mai risposto "Signorsì" ma sempre "Mi dica", complicandomi inutilmente la ferma. Finito il militare ho fatto il galoppino per una redazione, il tecnico della messa in onda di programmi televisivi e ho ottenuto una piccola parte in un episodio per una serie televisiva di Antonio e Pupi Avati (non che avessi velleità d'attore: è semplicemente capitato). Ho fatto l'insegnante di chitarra, di sassofono e di flauto dolce, il trasportatore/montatore di mobili per la casa, il rivenditore di auto usate, il titolare di un video noleggio e il tecnico delle registrazioni in esterna per conto di un'emittente radiofonica. Ho fatto il cantante di strada, il pony express e l'imbianchino. Ho suonato nei pub a capodanno e nei ristoranti a San Valentino, o per la Festa della Donna. Ho accompagnato serenate sotto al balcone e animato feste con la mia chitarra. Ho fatto il venditore di multiproprietà a Tenerife, l'intrattenitore musicale in un talk show televisivo, il montatore video, il fonico, il cablatore di pc e il docente in corsi per il conseguimento dell'ECDL. Ho seguito, insieme alla maggiore delle mie due figlie, un corso di Salsa e Merengue, ottenendo discreti risultati. E pure un corso di Country Line Dance. Ho insegnato l'uso di Photoshop alle suore di un convento, ho frequentato per anni spiagge naturiste e ho preso lezioni individuali di kayak. Ho fatto il produttore di demo musicali, il rappresentante di dolciumi e il noleggiatore di camper. Ho preso parte a un corso di dizione (che non ho mai messo in pratica) e ho partecipato, previo compenso, ad una famosa trasmissione televisiva in diretta nella quale si inscenavano contenziosi civili con tanto di giudice e sentenza finale; io interpretavo la parte lesa. Ho seguìto un master per General 3D artist ottenendo la Certificazione Autodesk dopo un esame finale abbastanza impegnativo e ho partecipato a un corso di tecnica fotografica. Dopo di che mi sono iscritto a un corso serale di astrofotografia all'università della Tuscia. Ho fatto il magazziniere per un tour operator, il fotografo per una società che gestiva una location per eventi, l'operatore per un call-center, l'insegnante di grafica 3D e il fotografo di matrimoni. Dopo aver letto i tre tomi di Ansel Adams ("La Fotocamera", "Il Negativo" e "La Stampa") ho allestito, nel bagno di casa, una piccola camera oscura, con tanto di luce rossa e ingranditore, pinze e vaschette, spaghi e mollette, e ci ho passato interi pomeriggi a sviluppare negativi e a stampare foto per più di un anno, inebriato dalle esalazioni (innocue, dicono) dei prodotti chimici. Ho conseguito l'attestato professionale OEPAC grazie al quale ho lavorato come educatore in una scuola media, preoccupandomi di ragazzi con disturbi cognitivo-comportamentali. Ho fatto il pendolare.

Ho scritto quello che state leggendo e ho tirato su questo sito. 

Beh, alcune di queste esperienze le ho fatte solo per pochi giorni o per qualche mese, spesso in parallelo ad altre che invece sono durate anni. Ho avuto la "sindrome di Yes Man", credo. Probabilmente inseguivo il mio destino, oppure fuggivo da esso. Non lo so più. Insomma, ho fatto una serie di scelte che, per effetto domino, mi hanno portato a farne altre che ne hanno comportate altre ancora. Ho commesso errori fatali di cui soltanto molto tempo dopo ho compreso l'entità. E me ne sono pentito. Amaramente... Ho sentito il sapore acre di chi tocca il fondo e, in un attimo di lucidità, sono sprofondato nella disperata consapevolezza di essere mediocre. Ognuno ha i suoi mostri da combattere ed io ho bisogno di imparare ogni giorno qualcosa di nuovo per andare a dormire sereno. 

Ma non sono niente di tutto questo. Neanche un fotografo, naturalmente. Uno streepher? Forse.

Di un grigio medio... al 18%.

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